In tempi di oscurantismo intellettuale, il teatro era stato messo al bando,
subendo un immotivato ostracismo. Uomini valorosi e fieri, non perdendosi
d’animo e credendo nella forza eternatrice dell’arte scenica, avevano
continuato a rappresentare storie. In un rinnovato mutamento dello spirito, i
luoghi per le rappresentazioni teatrali si spostavano ai sagrati delle chiese,
ai chiostri o agli stessi edifici di culto. Nascevano le rappresentazioni a
carattere sacro, le Laudi, le Compassio. Il sacro rappresentato prendeva spunto
da riferimenti religiosi fino a giungere alla sacralitá della vita e degli
autentici rapporti di umanitá. Il Pianto della Madonna da noi rappresentato, pone
l’accento su questo aspetto del sacro. Non una visione prettamente
religiosa ma la sacralitá di una donna che é tutte le donne. La sacralitá di un
dolore, quello della perdita, del distacco, elemento di umanizzazione della
Vergine che riaffiora ogni giorno, in migliaia di madri offese e martoriate
dalla perdita dei loro figli. A tutte le madonne del mondo, velate di nero che
sfilano silenziose in mezzo al clamore della vita, si puó accostare un simile
dolore.
Di Alberto Cordaro